TI SUPPLICO VERGINE MARIA


UFFICIO DELL’INNO AKATHISTOS
Testo greco a fronte
GRANDE & PICCOLO CANONE
DI SUPPLICA ALLA VERGINE


a cura di Stilianos Bouris

SCHEDA LIBRO: 128 pagine, interno bicolore, rilegatura brossure

PROLOGO

di Sua Eminenza il Metropolita Gennadios
Arcivescovo d’Italia, Malta e San Marino

Ringraziamo il Dott. Stilianos Bouris, Presidente dell’“Associazio.ne Testimonianza Ortodossa” per il gradito invito a presentare l’edizione dell’Inno Akàthistos, rallegrandoci con Lui ed i Suoi collaboratori sia per la collaborazione con la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta del Patriarcato Ecumenico che per la pubblicazione di argomenti tratti dall’enorme tesoro della Fede e della Tradizione dei Padri e della spiritualità liturgica.
Alla Madre di Dio (Theotòkos), nel corso dei secoli sono state dedicate numerose composizioni, ma quella che emerge in modo particolare sia per forma che per contenuto, destando il sincero entusiasmo nel cuore dei fedeli è l’Inno Akàthistos, universalmente considerato una perla della letteratura bizantina. Si tratta di un testo di ringraziamento alla Santissima Madre di Dio, per la sua intercessione al suo figlio Gesù Cristo, nostro Salvatore, Signore e Dio. “Salve, fiore dell’incorruttibilità! Salve, amore che vince ogni desiderio!Salve, guarigione del mio corpo! Salve, salvezza della mia anima!”

Akàthistos significa “non seduto”, vale a dire “da recitarsi in piedi” per rispetto, venerazione e gratitudine nei confronti della nostra Madre. Si tratta di un testo poetico in cui si rincorrono liberamente acclamazioni, riflessioni, immagini, stanze a contenuto teologico e pastorale, sociale ed umano di rara bellezza, appartenenti all’innologia orientale ortodossa.
La data di composizione è da collocarsi, dopo il Concilio di Efeso (431) e quello di Calcedonia (451), non molto dopo gli inizi del VII secolo. L’autore non è noto, anche se alcuni lo attribuiscono al Patriarca Sergio1, mentre altri a San Cosma il Melode2, cui è attribuito il kontakion della prima strofa. ( .... ).

PREFAZIONE

Stilianos Bouris


Maria è il frutto delle suppliche dei suoi genitori all’Altissimo e dono alla loro vita di santità. La loro supplica viene ascoltata da Dio che dona loro la Vergine Maria rendendoli partecipi del disegno della salvezza. La Tuttasanta, figlia di questi santi genitori, viene portata al tempio all’età di appena tre anni e dedica la sua vita ad adorare e celebrare Dio, anima e corpo, in una totale dedizione all’Altissimo lottando per diventare a somiglianza di Dio. Essa diventa la prima monaca ed esempio di purezza e di verginità arrivando a una tale altezza di purezza e di umiltà da essere superiore agli stessi Serafini e Madre della Vita. San Gregorio di Nissa, riferendosi alla Vergine, dice: “Hai avuto grazia da Dio perciò ti sei abbellita più della creazione, più di ogni uomo hai gioito, più del sole ti sei resa luminosa, più degli Angeli sei stata innalzata ..”.
La Vergine Maria è onorata e celebrata da ogni generazione di fedeli che accorrono a lei nei momenti di dolore, di afflizione e di pericolo con suppliche chiedendo il suo aiuto. Il popolo dei fedeli si rivolge alla Vergine Maria come mediatrice presso il Signore, portando a lei le proprie sofferenze e i propri problemi, in preghiera.
Sotto il titolo “Ti supplico Vergine Maria” sono state raccolte le più antiche preghiere - suppliche - della cristianità rivolte alla Vergine: l’Ufficio dell’Inno Akathistos insieme al piccolo e al grande canone di supplica (paracletico) alla Vergine Maria.
L’Ufficio dell’Inno Akathistos è integrato con il testo greco a fronte con l’intento di dare la possibilità di consultare il testo originale. La versione del piccolo canone di supplica è stata strutturata senza il sacerdote allo scopo di dare la possibilità al fedele di usarlo direttamente, pregando, ogni volta che si trova in difficoltà, supplicando la mediazione e l’intervento della Vergine presso il Signore.
Nei confronti dell’Ufficio dell’Inno Akathistos la totalità dei credenti nutre un amore e un rispetto particolare. Amore e rispetto che hanno origine e sono ispirati principalmente dalla Vergine Maria, persona alla quale è dedicato l’Ufficio dell’Inno Akathistos, ma anche dalla ricchezza dei testi e dalla musicalità dell’Inno. Amore e rispetto continuamente manifestato dalla pia e massiccia presenza e dalla partecipazione attiva dei fedeli ogni venerdì sera per tutta la durata della Quaresima.
L’Inno Akathistos, descritto come capolavoro di innografia della Chiesa ortodossa, ha un linguaggio di canto grave e commovente, ricco di aggettivi e di espressioni linguistiche di grande bellezza. In questo modo la forma dell’Inno risulta ricca di varietà e di bellezza linguistica che rivaleggia con il suo contenuto spiritualmente profondo.
L’Inno Akathistos è diviso in due sezioni: la prima sezione è storica e la seconda è dogmatico-teologica. La parte storica comincia con il divino Annuncio da parte dell’Arcangelo Gabriele che dice alla Vergine: Gioisci perché partorirai il Salvatore. Segue il concepimento di Cristo tramite lo Spirito divino, la visita di Maria ad Elisabetta, i dubbi di Giuseppe, la nascita di Cristo e la sua adorazione prima da parte degli umili pastori e poi dai Magi, il ritorno dei Magi, la fuga in Egitto, la presentazione di Cristo al tempio e la testimonianza dell’anziano Simeone.(... ).